RANDOlario 2008 edition - La Randonneè del Lario
1° Trofeo Pedalando con Sebastian
6 aprile 2008
km. 200
SEBASTIAN
Ricordando Sebastian

Sebastian Tubiana nasce il 31 agosto 1976, da mamma Franca e papà Aldo in quel di Lonate Ceppino in provincia di Varese.
Ragazzo allegro e vivace, come lo definivano i suoi insegnanti fin dalle scuole elementari, ma anche estroverso e altruista, atteggiamenti che hanno caratterizzato tutta la sua vita.
A dieci anni inizia a correre in bicicletta, e partecipa alle sue prime gare nella categoria dei giovanissimi allora chiamata dei “primavera”, continuando fino all’età di sedici anni, quando rendendosi conto che la competizione non rispecchiava il suo modello di vita, decide di abbandonare le gare. Terminati gli studi dopo essersi diplomato, spinto dalla passione per le due ruote, riprende la bicicletta in veste di cicloamatore e in compagnia di amici intraprende diversi viaggi.
Le avventure più impegnative e i più affascinanti sono quelle che lo vedono protagonista di una lunga pedalata in terra francese, direzione Parigi e il tour dell’Islanda. Riscopre il piacere del numero sulla schiena partecipando più volte alla mitica “Maratona delle Dolomiti” e anche alla granfondo “Nove Colli” che si svolge a Cesenatico, ma è quando scopre il mondo delle randonnèe che trova il suo ambiente ideale. Il suo motto è “Io vagabondo”, come recita la sua canzone preferita, ed è nel 2003 che rispondendo alla sua voglia di libertà, nasce il sogno di prender parte alla Paris-Brest-Paris, ultramaratona di 1240 km che si svolge ogni quattro anni, con partenza dalla capitale francese, già meta dei suoi raid ciclistici.
Come spesso capita, la vita ha in serbo per lui un destino diverso e la notte del 25 maggio 2003, durante l’ultima prova per accedere alla manifestazione transalpina, un brutto incidente stradale lo priva per sempre del suo sogno. Il gruppo dei randonneurs italiani che quell’anno parte per Parigi, scosso dal tragico evento, decide di testimoniare il suo affetto per Sebastian colorando le proprie biciclette con gli adesivi che recitano “Sebastian sei con noi”.

“Ci sarebbe ancora molto altro da dire di lui. Di come amasse il suo nuovo lavoro di educatore, la montagna, i bambini, del suo impegno sociale a sostegno di disabili e persone che si erano perse nelle difficoltà della vita e tante altre cose. A noi familiari però piace ricordarlo così, con la semplicità che lo ha caratterizzato in tutta la sua breve vita”.


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